Prosegue
la simpatica rubrica intitolata “ma tu guarda il caso”, e che raccoglie tutti le
occasioni in cui, guarda tu il
caso, alcuni post scritti dalla sottoscritta per Dissapore si ritrovano,
dopo un paio di giorni, ri-pubblicati a volte praticamente uguali da parte di
altre testate, riviste o media.
Certo,
molti di questi non sono a livello del post che si è guadagnato la palma d’oro, e qui riportato, e dove il caso ha voluto che l’ignaro articolista fosse
ispirato proprio con le stesse, identiche, medesime parole della sottoscritta,
ma ad una attenta lettura si nota comunque come il caso ci abbia comunque messo
anche qui lo zampino, facendo registrare delle curiose uguaglianze
Tra
l’altro, è vero che molti di questi post riguardano articoli di riviste
straniere, per lo più americane o inglesi, ma è anche vero che nel tradurle la
sottoscritta ha anche cercato di dare un’impronta personale, una nota distintiva
che, guarda caso, è poi stata ritrovata anche negli articoli di altre riviste.
Eh, il caso, questo dispettoso…
Ad ogni
modo ecco il secondo episodio della telenovela sui post fotocopia, e che
rigurda il recente episodio della ricetta di carbonara pubblicata da Nigella
Lawson. Su Dissapore è comparso il 6 luglio, e 2 giorni dopo, l’8 luglio, è
comparso su un'altra nota rivista di cibo.
Non
solo Nigella viene definita in entrambi i casi “dea dei focolari”, ma
addirittura l’elenco delle sviste riportate nella ricetta della cuoca inglese
sono praticamente le stesse ed
elencate nel medesimo ordine in entrambi i post, persino lasciando
inalterati i nomi degli ingredienti come Parmesan quando si è deciso di non
tradurli con il corrispondete italiano “Parmigiano” o quando si nota, in modo del
tutto personale, che la panna non dovrebbe essere necessaria per aggiungere
cremosità alla preparazione, cremosità che dovrebbe essere garantita solo da un
magistrale connubio tra uova e formaggio.
Post Dissapore, 6 luglio 2017
“Nigella,
sei una donna meravigliosa, ma le tue ricette sono la MORTE della cucina
italiana, davvero. Niente panna nella carbonara, MAI, solamente uova”
Come
dar torto alla lettrice che ha commentato la versione
rivisitata e (s)corretta della carbonara da parte di Nigella Lawson, cuoca tv, dea dei focolari inglesi e icona curvilinea per antonomasia?
Ma magari
fosse solo per la panna.
Certo,
un errore soltanto da matita blu che, ammettiamolo, alcuni di noi commettono
ogni giorno per dare quel tocco di cremosità in più alla carbonara che invece,
dovrebbe essere il
risultato di un semplice, ma magistralmente eseguito, connubio tra uova e
formaggio.
Nigella,
invece, nella sua allucinata versione del piatto romano, oltre alla panna riesce a ficcare la pancetta al posto del più
ortodosso guanciale, e pure un goccio di vino bianco, o perché no vermouth,
giusto per gradire.
Ma
panna, vino, vermouth e pancetta a parte, Nigella commette anche un altro errore: tralascia infatti del tutto
il pecorino, rimpiazzato dal più popolare, almeno nella terra di Albione,
“Parmesan”.
Ignominie
che hanno provocato una sfilza di
commenti negativi, alcuni pacati, come quello della lettrice che
scrive “è una tua ricetta, non è la carbonara. Niente vino, niente panna,
soltanto uova nella vera carbonara italiana”.
Altri
più coloriti, che indicano come la bella Nigella, al pari di altri suoi
colleghi inglesi, in Italia potrebbe al massimo lavare i piatti.
A
Nigella non manca comunque il sostegno dei fan, che scrivono, ad esempio:
“Non
dar retta a questi idioti: la panna dona più cremosità alla carbonara, io la
aggiungo sempre. Gli italiani fanno tanto i pignoli sulle loro ricette, e non
amano le sperimentazioni culinarie; ma è un vero peccato, perché alla fine
continuano a mangiare le stesse cose, sempre e sempre. E si prendono
troppo sul serio”.
Capito,
Nigella? Ci prendiamo sul serio. Soprattutto quando si parla di carbonara.
Post "ma tu guarda il caso", 8 luglio 2017
La
guru inglese della cucina è fortissima in molte ricette, ma ha delle idee alquanto
bizzarre circa la carbonara. Ecco la ricetta dello scandalo
Nigella Lawson la giornalista e conduttrice televisiva inglese incoronata
a dea del focolare
domestico,
questa volta l’ha combinata grossa. In uno dei suoi recenti post ha infatti proposto la ricetta
della carbonara facendo infuriare italiani e foodie
di tutto il mondo
Eravamo
pronti a perdonarle l’uso della pancetta
anziché del tradizionale (e più adeguato) guanciale: del resto reperirlo all’estero potrebbe non essere immediato e
Nigella è nota per proporre ricette semplici, adatte a essere preparate anche
dai cuochi meno esperti. Notiamo con orrore che l’alternativa proposta alla
pancetta è il lardo, meglio proseguire!
Ma la panna? Era necessario inserire la panna nella ricetta? No. La risposta in coro del web (e non) è no.
La cremosità della
pasta data dal giusto equilibro tra uovo, formaggio e magari una cucchiaiata di acqua di
cottura, non ha niente a che vedere con la panna e pensare di ottenerla
aggiungendo un ingrediente così grasso e corposo è un’ingenuità.
Oltre
a non comparire in nessuna delle versioni della ricetta originale infatti, la
panna modifica il sapore della carbonara fino a confondere i piacevoli contrasti
regalati da uova, guanciale, grana, pecorino e pepe in una crema che ha
poco a che vedere con la preparazione romana.
Ma
gli errori non finiscono qui. Oltre a confondere pancetta e guanciale e
suggerire di utilizzare la panna, Nigella consiglia di aggiungere alla ricetta un po’ di vino o
addirittura vermouth.
Siamo all’oscuro delle eventuali ragioni che l’abbiano portata a suggerire di
sfumare vino o vermouth sulla pancetta che si rosola, ma è inutile dire che
l’unico risultato potrebbe essere un’alterazione del gusto della preparazione.
Ma le dimenticanze e le fantasie di Nigella non finiscono qui: dov’è il pecorino?
Suggerire semplicemente “Parmesan” è un’imperdonabile semplificazione che allontana il piatto sempre di più dai
sapori tradizionali romani.
Per
concludere nella ricetta non si fa menzione di tuorli, ma è bene ricordare che sono l’unica
parte delle uova da utilizzare nella ricetta.
E
allora per non fare come Nigella, ecco un articolo nel quale abbiamo
spiegato i segreti della ricetta.
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